3. Lo Simistamento

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view post Posted on 1/6/2016, 00:15

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Albus P.W.B. Silente
∮ Inviato il 13/8/2015, 09:02 "Citazione"
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Era la sera dell'ultima domenica di Agosto quando Hogwarts si era riempita insolitamente di studenti. L'effettivo ritorno nei primi di Settembre degli stessi nel castello era stato anticipato da un trasferimento alquanto precipitoso, quasi richiesto dalla necessità.
La "Scuola Minore di Magia e Stregoneria di Camport", un istituto privato del Galles, aveva costretto i propri studenti a trasferirsi a causa della mancanza di fondi. Una scuola recente, che a due anni dalla sua apertura aveva dovuto chiudere rigettando la maggior parte degli studenti. Non era chiaro in realtà come fosse andata la vicenda. C'era chi diceva che fosse ancora aperta, ma che molti studenti avessero deciso di abbandonare la nave prima che questa affondasse. C'era invece chi credeva che la scuola avesse chiuso per sempre e non vi fosse altro modo se non quello di richiedere fondi, ma nessuno aveva voluto contribuire.
Infine c'erano dei dati certi, dati che infine avevano portato il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts ad accoglierli nel castello. Era ignoto lo scopo secondo il quale si sarebbero svolti due smistamenti: uno ad Agosto e l'altro, come di norma a Settembre. Ma, ben presto, gli studenti ricevettero una lettera insieme al materiale scolastico da comprare. La lettera spiegava che, a causa di questo trasferimento, era possibile recarsi anticipatamente per la sera dell'ultima domenica di Agosto al castello, per assistere allo smistamento degli studenti di Camport. Non era dunque obbligatorio accorrere, ma nonostante ciò si erano presentati molti studenti per saziare la propria curiosità.
In realtà Silente sapeva che quella era una possibilità preziosa per alcuni di loro che non avevano situazioni familiari stabili e che consideravano Hogwarts la loro casa. Studenti come Tom Riddle, brillante Serpeverde del terzo anno, orfano dei genitori; o ancora Herbert Thompson, dai genitori separati in casa il quale aveva spesso chiesto al preside se ci fosse la possibilità di trasferirsi definitivamente ad Hogwarts.

"Benvenuti, cari studenti"

La figura che parlava era alta e distinta, vestita d'argento. Albus Silente si era avvicinato al leggio per dare il benvenuto ai presenti. I professori schierati al tavolo dietro di lui, mentre lo stesso si accingersi a fare il suo discorso.

"Quest'oggi, come avrete già appreso, accoglieremo tra noi gli studenti della scuola minore di magia e stregoneria di Camport. Non tutte le scuole hanno la fortuna di essere come Hogwarts, di avere una secolare tradizione alle proprie spalle. E' per questo che istituti giovani non sempre sopravvivono. Ma confido nella vostra solidarietà per dare un caloroso benvenuto a queste giovani menti"

"Il preside Dippet non è riuscito ad essere dei nostri quest'oggi, ma vi manda un caloroso saluto e vi fa sapere che per la cerimonia ufficiale di inizio anno sarà presente"

Silente sembrò scrutare ad uno ad uno gli studenti da sopra gli occhiali a mezzaluna, soffermandosi particolarmente su alcuni studenti. La Sala Grande non era piena come al solito. Molti posti vuoti erano presenti tra i ragazzi, ma i pochi presenti tendevano la loro attenzione verso il vice-preside.
Ad un cenno del professore di trasfigurazione, la porta si aprì e seguirono una serie di applausi.
I ragazzi che entrarono erano spaesati, come di norma, e indossavano già le divise che aveva chiesto al custode di fornire loro al loro arrivo. Il fatto che gli studenti fossero arrivati lì esattamente due giorni prima avrebbe potuto insinuare molti sospetti nel preside Dippet. Tuttavia era stato proprio Albus a scoraggiare qualsiasi sospetto da parte sua. Se Taddeus aveva anche solo provato ad avanzare delle ipotesi, Silente le aveva distrutte come un abile oratore, ponendo fine a quel turbinio di presunzioni.
Quando infatti il vicepreside aveva trovato degli studenti alle porte della scuola, li aveva subito incalzati col terzo grado.
Uno di loro però, gli aveva consegnato una piccola boccetta. Era opaca e conteneva un ricordo che sembrava andato a male. Al tatto appariva stranamente fredda, quasi se fosse stata congelata e non aveva mai visto una cosa del genere prima d'ora. Tuttavia egli non riversò il ricordo nel pensatoio, non si recò altrove né ostacolò i ragazzi, pla percezione che gli diede al tatto la magia di quella boccetta fu più forte di qualsiasi altro istinto. Silente li accompagnò nel proprio ufficio, conscio del pericolo, ma altrettanto certo che quella fosse la cosa più giusta da fare.

"Vorrei farvi presente inoltre che quest'anno si unirà a noi nella cattedra di Storia della Magia un nuovo insegnante: il professore Maximilian MacBlaidd, direttamente dall'istituto Camport. Siamo lieti di averla con noi"

In quella stanza si era dunque discussa la storia del passato e del presente e di un futuro che si era mischiato alle sabbie del tempo ed era divenuto ciò che di più terribile si sarebbe ravvisato nel prossimo secolo. E sebbene la storia non fosse completa, sebbene alcune parti della stessa fossero ancora da decidersi, il mago decise che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli studenti dell'inesistente scuola di Camport, perfino inventare un istituto per poi distruggerlo. La magia, la finzione però, lasciano sempre una traccia. E' per questo che Silente aveva cautamente ricordato che la missione che avrebbero dovuto approntare sarebbe stata estremamente pericolosa. Che qualsiasi passo falso o parola errata avrebbe portato loro alla rovina o peggio. Quelle stesse vite che dovevano essere salvate, potevano invece finire distrutte. Che se davvero volevano vivere in quel passato che per lui era un presente, dovevano adeguarsi alle false identità che il vicepreside gli avrebbe fornito. Mai nessuno avrebbe dovuto sapere, mai nessuno interferire. E se anche solo avessero messo a repentaglio la linea spazio-tempo, sarebbe stato Silente stesso ad attuare misure drastiche e impietose.

Il preside si aprì in un largo sorriso enigmatico, continuando ad osservare gli studenti. Potevano delle menti così giovani compiere una missione così grande? E perché il grande mago di cui avevano parlato non era riuscito a sventare i piani della minaccia che di lì a poco sarebbe diventata un Signore Oscuro, capace di cose grandi e terribili?

"Procediamo con lo Smistamento!"

Fu allora che, ne fu certo, il Cappello Parlante ebbe un sussulto. Sotto lo sguardo fermo di Silente gli studenti di Camport raggelarono e la situazione apparve chiara a chi ne era a conoscenza: le danze avevano inizio.
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Shade Ryans
∮ Inviato il 16/8/2015, 12:12 "Citazione"
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Accidenti, il banchetto era già iniziato!
Shade aprì piano piano uno dei portoni di accesso alla Sala Grande e sbirciò attraverso lo spiraglio che si era venuto a creare. Era strano vedere la sala così vuota - probabilmente non più di metà dei posti erano occupati -, ma almeno questo la toglieva dall'impiccio di dover girovagare in eterno attorno al tavolo di Grifondoro alla ricerca di un posto libero.
Partendo direttamente da casa sua, in Canada, non era arrivata puntuale con l'Espresso per Hogwarts come la maggior parte degli studenti, ma aveva dovuto affidarsi alla Metropolvere, che l'aveva fatta arrivare tutta scarmigliata... e le aveva perso il baule da qualche parte nel vortice dei camini. Aveva perso quasi un'ora a ritrovarlo, importunando vari vicini di camino di Hogwarts, tra cui il proprietario della Testa di Porco, che non era stato molto amichevole; aveva giusto perso le speranze, quando il camino della Sala Comune le aveva sputato il baule su un piede con attaccato un biglietto: "La prossima volta sta' più attenta, ragazzina!".

Mentre l'attenzione di tutti era rivolta al preside, la studentessa si insinuò zoppicando (maledetto, pesantissimo baule!) attraverso il pertugio che aveva aperto tra i due portoni e zampettò veloce fino all'angolino del tavolo, all'estremità più vicina da raggiungere.
Una volta seduta, tirò un sospiro di sollievo, agganciò i capelli dietro le orecchie, posò i gomiti sul tavolo, appoggiò il mento alle mani e si dispose ad ascoltare la fine del discorso del Vicepreside.
Si chiese il perché di uno Smistamento in separata sede, a cui però erano stati comunque invitati tutti gli studenti. Che fosse stata una richiesta specifica degli studenti di Camport? In effetti, se avevano deciso di frequentare una scuola privata invece che Hogwarts, poteva essere benissimo che fossero parecchio snob e volessero attirare da subito l'attenzione nella nuova scuola.
Di sicuro, appena uno di loro fosse stato smistato in Grifondoro, si sarebbe fiondata a controllare che tipo fosse.
Però, se davvero erano tutti snob, era possibilissimo che finissero tutti a Serpeverde. Oh, sarebbe stato tremendo, tremendo!
E chissà che razza di accento avevano i gallesi? A Shade, che non ci era abituata, tutti gli accenti inglesi sembravano egualmente peculiari e, doveva ammetterlo, un tantino divertenti.

Si prese un momento per osservare gli studenti di Camport, già allineati vicino al Cappello. Non sembravano un granché intimoriti, come succedeva invece ai primini che lo vedevano per la prima volta prima di essere smistati.
Avevano tutti l'espressione sicura dei ragazzini che venivano da lunghe stirpi di famiglie purosangue ed erano certi di finire a Serpeverde.
Oh, che incubo, se davvero fossero finiti tutti in quella casata!
Doveva discutere immediatamente della cosa con qualcuno, ma al suo tavolo non riusciva a trovare Max, e Laci e Maximilian erano troppo lontani, al tavolo di Tassorosso.
Tuttavia, niente le impediva di scandagliare il loro tavolo con sguardo attento per cercarli e vedere che espressione avessero.

Modificato da Shade Ryans - 20/8/2015, 14:25
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Laci Gabrielle Anagor
∮ Inviato il 20/8/2015, 13:47 "Citazione"
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Laci guardò poco convinta il vicepreside Albus Silente, intento a presentare il nuovo anno o meglio i nuovi studenti. Si passò una mano fra i capelli mossi e rapidamente, lisciandoli, li legò in una coda scombinata. Il riflesso argenteo del piatto rivelava proprio ciò che temeva: niente specchio uguale coda orribile. A tredici anni ancora non riusciva a fare una coda di cavallo decente - si disse leggermente imbarazzata. Il motto però "messy hair don't cair" doveva pur significare qualcosa però!.

"Maximilian, hai già visto quelli della scuola?"

Chiese rivolta al Tassorosso non troppo distante da lei. In linea trasversale avevano la possibilità di parlare ugualmente. Il suo sguardo venne però attirato immediatamente dal tavolo dei Grifondoro. Shade sembrava anche lei attenta alla presentazione e si chiese se l'avesse vista.
Prese la bacchetta dalla tasca interna del mantello e con un piccolo incantesimo che aveva imparato sul treno il tovagliolo di stoffa si trasformò in un aeroplanino che, volando a bassa quota tra le sedie, finì per schiantarsi sulla testa di Shade.
Non appena alzò la testa Laci si affrettò a sventolare la mano, salutandola.

"Ma tu ne sapevi niente di questi studenti nuovi?"

Chiese a bassa voce, quasi strozzandosi per parlare piano. Sperò che riuscisse a leggerle le labbra.
Erano pochi gli studenti intervenuti in quella giornata. Adesso però si chiedeva cosa significasse quella cerimonia. Perché era così importante accoglierli? Che stessero donando dei soldi alla scuola?

"Hogwarts non ha un conto, no?"

Si lasciò sfuggire ad alta voce. Bennet accantò a lei però, rispose immediatamente con un cipiglio confuso.

"Eh? No che non ce l'ha!"

Laci lo guardò male ma poi si voltò nuovamente verso Shade facendo spallucce e sperando che lei sapesse qualcosa di più.
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Shade Ryans
∮ Inviato il 20/8/2015, 14:55 "Citazione"
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Shade saltò sulla sedia quando qualcosa le piovve in faccia, spaventando alcuni studenti seduti di fianco a lei.
Sembrava un aereoplanino di stoffa, ma all'interno non c'era scritto alcun messaggio. Si guardò intorno cercando di assumere un'aria minacciosa, alla ricerca di qualche sorrisetto colpevole, ma poi individuò la figurina spettinata che si agitava all'altra estremità della stanza e sorrise.
"Sei stata tu?" mimò con le labbra, indicandola e poi portando le mani ai fianchi con una finta espressione corrucciata.
Era contenta, però. Anzi, sprizzava gioia da tutti i pori: era di nuovo a scuola, rivedeva i suoi amici.
Scrollò le spalle in risposta alla domanda di Laci: quello che sapeva era solo ciò che aveva letto sulla lettera giuntale da Hogwarts. Aveva sentito delle teorie strampalate bisbigliate al suo tavolo, certo, ma nessuna abbastanza sensata da meritare credito.
Cercò un modo per riassumere tutti i suoi pensieri in poche parole, in modo da poterli sillabare a distanza, ma dopo qualche istante di sopracciglia corrugate e mordicchiamento di labbra ci rinunciò.
Alzò l'indice, a significare "aspetta un secondo", poi scomparve alla vista.
Oh non che avesse fatto qualche portentoso incantesimo di disillusione - magari! -; si era semplicemente limitata a disincastrarsi dalla panca su cui era seduta e correre accucciata lungo tre quarti del perimetro della Sala, per poi rispuntare in una fiammata di capelli rossi alle spalle degli studenti seduti al tavolo di Tassorosso.
- Cucù! - salutò.
- Secondo me Hogwarts un conto ce l'ha - commentò poi, infilandosi nello spazio lasciato libero da Bennet, che si era allontanato con un certo cipiglio da Laci per stringersi più vicino ai suoi amici e continuare a confabulare di Quidditch.
- Altrimenti da dove prenderebbe i soldi per pagare i prof? -
... A meno che non ci fosse una sala del tesoro segreta nei sotterranei di Hogwarts, ovviamente. Chi poteva dire cosa si nascondesse sotto al castello?

- Tornando ai nuovi studenti: tu pensi che l'abbiano richiesta loro la cerimonia separata? Vogliono attirare l'attenzione? -
Non che ne avessero bisogno; sarebbero stati comunque l'unico argomento di conversazione di tutta la scuola almeno fino alla prima partita di Quidditch.
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Laci Gabrielle Anagor
∮ Inviato il 21/8/2015, 13:45 "Citazione"
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Sussultò leggermente quando Shade sbucò dal nulla, ma ridacchiò divertita al suo "cucù".

"Ma non è il Ministero che paga i professori?"

Chiese sinceramente interessata, dimenticando che il punto della situazione non fosse quello, ma gli studenti venuti da Cumport...Camport...o quello che era!

"I trofei non sono tutti in oro?"

Laci si immaginò la scena di Dippet che a fine hanno scioglieva i trofei della scuola per trasformarli in lingotti d'oro e compensare i professori. Certamente era un metodo troppo barbaro, ma probabilmente in qualche modo dovevano essere ricompensati.

CITAZIONE
- Tornando ai nuovi studenti: tu pensi che l'abbiano richiesta loro la cerimonia separata? Vogliono attirare l'attenzione? -

Volse la testa verso l'entrata cercando di intravedere qualcuno, ma ahimè erano ben nascosti. Furentemente si sciolse la coda di cavallo, ottenendo un effetto flesso all'indietro dei capelli, che avevano preso la forma della precedente pettinatura.

"Non si vedono per niente"

Borbottò cercando si sistemarsi i capelli, conscia di come potessero apparire.

"Per qualche strana ragione penso che l'abbiano deciso il preside e il vicepreside. Forse volevano fare pubblicità ad Hogwarts"

Hogwarts aveva bisogno di pubblicità?

"Ho sentito che forse quest'anno si terrà il torneo Tre Maghi, magari vogliono far spiccare il castello"

In realtà quelle erano solo voci, ma nulla sembrava giustificare quel no-sense.
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Maximilian Mc Blaidd
∮ Inviato il 25/8/2015, 18:51 "Citazione"
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Lo smistamento di nuovi studenti ricordava a Maximilian il proprio. Ma in un certo senso si sentiva imbarazzato.
Maximilian aveva frequentato da quando era giunto nella scuola sempre le stesse persone, sentendosi per la prima volta in vita sua apprezzato. Temeva che nuovi studenti avrebbero comportato un allontanamento dei suoi amici. Magari sarebbe arrivato qualcuno più simpatico. Lentamente Maximilian sarebbe stato escluso.
Scosse il capo. Si sentiva uno stupido a pensare tutto questo.

<< No, non li ho ancora visti.. >>

Rispose Maximilian a Laci. Più lontana vide anche Shade, al tavolo dei Grifondoro. Seguì l'esempio di Laci, salutandola ed intervenendo nella loro discussione.

<< O forse sono semplicemente dei ragazzi che hanno deciso di iscriversi qui, perché non si sentivano apprezzati nell'altra scuola. Perché devono esserci dei soldi dietro? Se io mi stufo di Hogwarts e cambio ad anno in corso nell'altra scuola mi presenteranno appena arrivato, credo... >>

Nemmeno erano arrivati e già attiravano l'attenzione dell'intera scuola. Una buona metà degli studenti per ogni tavolo non parlavano d'altro che di questo. Per quanto Maximilian non ci vedesse nulla di strano, non potette esimersi dal provare curiosità.
Se la sua teoria era giusta, magari davvero non si erano sentiti accettati.
Stranamente già provava una certa simpatia per loro, senza nemmeno conoscerli.
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Tom Orvoloson Riddle
∮ Inviato il 30/8/2015, 12:41 "Citazione"
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Avrebbe più volte voluto evitare il ritorno estivo in quella vecchia topaia dell'orfanotrofio, ma Hogwarts aveva delle severe leggi che gli studenti dovevano rispettare. Si era sempre chiesto perché, tra tutte quelle che non venivano abitualmente violate, anche quella non potesse essere elusa. Odiava i bambini stupidi che mrs. Cole si ostinava a proteggere, le mura grigie, i letti miseri, le sbarre alle finestre. Quando stava ad Hogwarts si sentiva al posto giusto, il posto che gli spettava di diritto. Trovava inutile sprecare anche solo un mese del suo tempo lontano dalla scuola, senza poter affinare le sue doti magiche. Non che non studiasse o leggesse, ma aveva letto abbastanza sulla Traccia da capire di non poter evitare che scoprissero l'utilizzo che faceva della magia all'interno dell'orfanotrofio senza gli costasse l'espulsione da Hogwarts.
Quelle vacanze però sarebbe state...diverse.
Un giorno, alla finestra del grigio orfanotrofio, tra le sbarre arrugginite della sua finestra, Tom Riddle trovò una busta. Corrugò la fronte diafana e si alzò dal letto, lasciando il libro sul comodino per recuperare la lettera, mentre un sguardo avido di selvaggia felicità gli trasfigurava il volto.

Tornare al castello con largo anticipo aveva reso il suo umore decisamente migliore. Avere la possibilità di continuare le sue ricerche indisturbato, quando ancora le lezioni non erano iniziate, prospettava nella sua visione un inizio d'anno perfetto.
Tom Riddle varcò la Sala Grande con veemenza, attirando una notevole attenzione. Molte ragazze bisbigliavano sul suo portamento elegante, altre invece si lanciavano in commenti osceni; i ragazzi invece lo guardavano con ammirazione e altri con timore reverenziale. La sua figura induceva a pensare che ci fosse un muro tra la sua persona e quella degli altri e non perché fosse il diretto discendente di Salazar Serpeverde, non perché fosse uno studente brillante e un ragazzo affascinante, ma perché traspariva il suo voler circondarsi di persone esclusivamente scelte da lui. Molti non capivano il criterio con il quale lo facesse, ma per altri appariva del tutto spontaneo pensare che un ragazzo tanto brillante volesse circondarsi di persone altrettanto brillanti.

Si sedette al tavolo dei Serpeverde, scrutando Silente senza proferir parola. Il discorso gli aveva procurato non di meno dei dubbi. Non aveva mai sentito parlare di quella scuola né tanto meno di istituti privati in Scozia, tuttavia decise che avrebbe rimandato le domande all'indomani. Quella sera avrebbe avuto cose molto più importanti da fare. Si chiese piuttosto se tra gli studenti di Camport avrebbe trovato qualche elemento valido, un Serpeverde magari.
La sua attenzione però venne disturbata da uno scambio di opinioni tra il tavolo dei Grifondoro e Tassorosso. Diede un'occhiata penetrante a Nott davanti a lui, che si girò verso le ragazze con veemenza: "State zitte".
Riddle voltò il bel viso diafano verso le porte della Sala Grande, in attesa di conoscere i loro nuovi compagni.

Modificato da Tom Orvoloson Riddle - 31/8/2015, 09:13
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Shade Ryans
∮ Inviato il 31/8/2015, 00:16 "Citazione"
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Shade spalancò la bocca, colpita dalla rivelazione. Era possibilissimo che i professori venissero pagati dal Ministero, effettivamente. La scuola di Hogwarts, per quanto prestigiosa, non era una scuola privata, non domandava agli studenti di pagare una retta.

- Pensi che la scuola paghi i professori in trofei ? - . Soffocò una risata all'idea, cercando nel frattempo di aiutare Laci ad appiattire un po' i capelli, che quando si era sciolta la coda avevano preso una strana angolazione. Chissà se poi gli insegnanti tenevano i trofei su qualche scaffale per pavoneggiarsi o se li facevano fondere!

Come Laci, anche Shade occhieggiò verso il fondo della Sala, l'attenzione rivolta alle massicce porte da cui ogni anno entrava la fila di studenti che doveva essere smistata. Sussultò, pensando di scorgere un movimento che potesse annunciare l'arrivo dei nuovi arrivati, ma scoprì poi che l'apparenza di movimento era in realtà solo il riflesso delle migliaia di candele ondeggianti sulle maniglie del portone.
- Forse Dippet e Silente volevano sottoporli a pubblica umiliazione per aver deciso solo adesso di preferire Hogwarts a Camport - ipotizzò, la voce soffocata, il mento sprofondato nei palmi delle mani. Hogwarts non le sembrava il tipo di scuola che avesse bisogno di spiccare, o di pubblicità, ma chissà.

- O forse davvero si sono resi conto che a Hogwarts sarebbero stati più apprezzati - inclinò la testa in direzione di Maximilian, a dargli ragione.
- In ogni caso, le uniche fonti certe sono loro e i professori. Silente ha detto niente di più sull'argomento? - spalancò gli occhi color foglia in direzione dei suoi amici, sperando fossero stati più attenti di lei al discorso del vicepreside.
- Forse dovremmo chiederlo a Riddle. Sembra si stia bevendo ogni singola parola - considerò poi, facendo una smorfia in risposta al rimprovero di Nott, che per tutta risposta si passò un dito sulla gola con aria minacciosa. Shade distolse lo sguardo.

- Davvero quest'anno potrebbe tenersi il Torneo Tremaghi? - . Improvvisamente distratta dalla succosa notizia, Shade dimenticò nuovamente di prestare attenzione al discorso del vicepreside, che sembrava protrarsi all'infinito.
- A voi piacerebbe partecipare? -. Al solo pensiero, si agitò tutta emozionata sulla panca. Di certo sarebbe stato divertente partecipare a qualche prova... e sarebbe stato magnifico sentire parlare di qualcosa di diverso dal Quidditch a scuola
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Laci Gabrielle Anagor
∮ Inviato il 31/8/2015, 09:27 "Citazione"
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CITAZIONE
<< O forse sono semplicemente dei ragazzi che hanno deciso di iscriversi qui, perché non si sentivano apprezzati nell'altra scuola. Perché devono esserci dei soldi dietro? Se io mi stufo di Hogwarts e cambio ad anno in corso nell'altra scuola mi presenteranno appena arrivato, credo... >>

Laci inclinò la testa da un lato e i capelli le andarono lisci davanti. Mise le ciocche dietro le orecchie guardandolo con fare circostanziale, quasi sorpresa delle sue idee.

"Be' Maximilian, è decisamente...plausibile...ma non credo che tutti quegli studenti abbiano cambiato perché non si sentono apprezzati"

Disse con fare gentile. Scrollò le spalle.
Ringraziò che Shade volesse aiutarla con la chioma scompigliata e la lasciò fare continuando a parlare dell'istituto.

"E' un ipotesi"

Ma si rese conto lei stessa che era piuttosto inverosimile.

CITAZIONE
- Forse Dippet e Silente volevano sottoporli a pubblica umiliazione per aver deciso solo adesso di preferire Hogwarts a Camport -

Scoppiò in una risata che cercò di soffocare subito dopo.

"Sarebbe divertente"

Voleva aggiungere altro ma Nott le zittì. Sussultò per la sorpresa: da quando i Serpeverde rivolgevano loro la parola. Con un'espressione stizzita guardò male Nott, che improvvisamente era diventato ipersensibile all'udito.

"Da quando Nott ci rivolge la..."

Si bloccò vedendo il gesto al collo e la voce le morì quasi in gola.

"...parola"

Soffiò fuori l'aria come se avesse appena appreso uno scoop succulento, poi si rivolse a Shade.

"Più che parole li chiamerei gesti di trogloditi andanti"

Laci sghignazzò senza volerlo: i Serpeverde con la loro arroganza non le andavano per niente a genio.

"Mi sembra difficile che Riddle si beva ogni singola parola, con i voti che prende deve essere come minimo un genio"

Ed era fastidioso non arrivare al suo livello.
L'idea del torneo la eccitava e spaventava al contempo. Non volle dare una risposta.

"Be', servirebbe comunque la maggiore età, quindi anche volendo non potremmo..."

Modificato da Laci Gabrielle Anagor - 2/9/2015, 23:07
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Christian T. Grey
∮ Inviato il 4/9/2015, 12:34 "Citazione"
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There's a very fine line between pleasure and pain. They are two sides of the same coin, one not existing without the other.

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Tornare ad Hogwarts in quelle condizioni era surreale. Gli avevano dato delle divise simili a quelle del loro tempo, ma non del tutto uguali. O forse lo erano. Eppure Christian sentiva che tutto era diverso: l'aria, l'atmosfera, le persone, le cose e perfino il castello gli apparivano come notevolmente diverse.
Non riusciva a credere che avessero ottenuto aiuto da Silente né che il piano si stava effettivamente attuando. Tutta la sicurezza era messa a dura prova.
Si lisciò per l'ultima volta la tunica, buttando fuori l'aria. Lanciò un'occhiata al resto del gruppo: sua sorella aveva i nervi a fior di pelle, ma poteva essere benissimo scambiato per l'ansia di essere smistata. Non le disse niente perché sapeva che sarebbe stato peggio, poi si girò verso Joni.

"Beckett tutto bene?"

Le porte della Sala Grande si aprirono maestose e loro fecero il loro ingresso.
Christian era uno dei primi ad entrare e immediatamente si guardò intorno: al tavolo dei Grifondoro Maximilian Martin spiccava, giovinetto rispetto a quel signore che tanto spesso aveva visto sui giornali. Tassarosso invece aveva una duplice accoppiata: Laci Gabrielle Anagor e Shade Ryans di Grifondoro, che stranamente si era spostata lì accanto. E sempre vicino Maximilian Mac Blaidd, nella sua versione da studente. Era strano vederlo così piccolo e mingherlino. La trasformazione lo aveva cambiato totalmente.
E poi lì, al tavolo dei Serpeverde, Acrux Black, Evan Rosier, Nott, Fenrir Greyback, ma soprattutto Tom Orvoloson Riddle.
Christian gli diede una rapida occhiata, ma non aveva potuto fare a meno di notare quanto normale sembrasse. Era un giovane di bell'aspetto, niente di più. Eppure già in mezzo a tutti quegli studenti spiccava di qualcosa che non riusciva ad afferrare.

Erano stati accolti calorosamente con degli applausi, ma Christian non sorrise. Rimase imperscrutabile per tutto il tempo, quasi atono. Non felice né arrabbiato né nervoso, soltanto riservato.
Si fermò al lato destro del leggio ove Silente stava tenendo il discorso, guardando tutti i suoi compagni nell'attesa che anche loro si sistemassero.
Il cappello parlante invece, giaceva immobile sul tavolo dei professori, in attesa di decretare la loro casata.
Christian si chiese che quell'epoca avrebbe comportato il cambiamento della loro casata. E se così fosse stato, cosa questo avrebbe comportato al tempo e allo spazio. Le personalità potevano essere forgiate dalle vicende, ma le scelte sarebbero state le medesimo se chiunque fosse stato posto su una strada piuttosto che un'altra?
Si passò una mano tra i capelli ramati con naturalezza: non aveva intenzione di apparire totalmente diverso da com'era.
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Shade Ryans
∮ Inviato il 4/9/2015, 22:52 "Citazione"
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Shade rinunciò con un borbottio di disappunto a domare la chioma di Laci . Aveva cercato in tutti i modi di appiattire la strana piega che l'elastico aveva fatto assumere loro (persino con qualche Fattura Vellutante), ma... - Mi arrendo! - esclamò scocciata prima di lasciarsi ricadere sulla panca, evitando per miracolo di cavare un occhio a Bennet con la bacchetta che ancora teneva in mano.

- Sapete - considerò, lanciando un'occhiataccia alla schiena massiccia (e, ci scommetteva, super-pelosa) di Nott, - Non dobbiamo sorprenderci troppo. Non è che ci abbia proprio parlato; si è solo limitato a minacciarci, come al solito -.
E l'avrebbe pagata presto. Non appena Shade avesse imparato a duellare decentemente, per la precisione, quindi... all'incirca un paio di anni, ad essere ottimisti?

- Troglodita andante... - riconsiderò le parole di Laci, ridacchiando sotto i baffi - Mi piace! Battezziamolo così d'ora in poi! -. Di sicuro era una definizione che gli stava a pennello. La domanda era: valeva la pena chiamarlo a quel modo in faccia?

- Vi immaginate se finisse uno come lui a rappresentare la nostra scuola al Torneo? -. Shade rabbrividì genuinamente di vergogna al solo pensiero.

All'improvviso, però, il grande portone di accesso alla Sala Grande venne spalancato e i nuovi studenti sfilarono lungo il corridoio della stanza, stranamente poco numerosi rispetto alla fila che di solito andava incontro al Cappello Parlante il primo giorno di scuola.
A guidarli, un uomo imponente e una donna dall'andatura sinuosa e sicura che dovevano essere gli insegnanti che li accompagnavano. Certo era stata una fortuna che a Hogwarts ci fossero dei posti vacanti pronti ad accoglierli...
- Se ci sono anche nuovi prof, la loro scuola deve aver davvero chiuso i battenti - considerò a mezza voce, allungando il collo come quasi tutti gli studenti nella sala per cercare di vedere meglio i nuovi arrivati.
Erano strani... poco compatti, come se non si sopportassero troppo l'un l'altro. Uno dei primi della fila camminava dritto, sicuro e attraente come un modello sulla passerella. Poco distante lo seguivano due ragazze dai capelli scuri - una dall'aria timida e l'altra palesemente imbronciata -, poi un ragazzo allampanato con un incredibile cespuglio in testa e infine un'altra ragazzina castana che si guardava attorno cercando di nascondere un'aria sperduta.
Nessuno di loro sembrò sorpreso dal grandioso soffito della Sala, e la cosa deluse un po' Shade. Forse a Camport ne avevano uno simile? Forse ne avevano già sentito parlare? Fatto sta che nessuno alzò lo sguardo ad ammirare l'apparente cielo aperto che sovrastava la folla di studenti a tavola.
Forse erano davvero tutti snob.
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Joni Austin-Beckett
∮ Inviato il 6/9/2015, 00:19 "Citazione"
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GruppoSerpeverde
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ProvenienzaScozia. Non si capisce?NON SI CAPISCEEEEE? D:<

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Nervosanervosanervosa. Dire che in quel momento era nervosa era un eufemismo.
"No che non sono nervosa!" si sgridò Joni, cercando di imporsi un minimo di autocontrollo - almeno quanto bastava a smettere di arrotolare e srotolare in continuazione le maniche dell'uniforme che il custode della scuola aveva recuperato da chissà dove.
Malgrado fosse praticamente identica a quella che usavano nel '97, l'uniforme del passato pareva disporre anche di uno strano colletto che prudeva da morire. O forse, pensò Joni, quello strano formicolio che sentiva alla nuca era causato dalla costante sensazione che la copertura sua e del gruppo dovesse saltare da un momento all'altro.
Di certo non si fidava di quel Liftwitch. Le era sembrato tutto meno che affidabile, con quel brutto ceffo e gli anelli da mucca appesi alle orecchie.
A Mac Blaidd, poi, il viaggio nel tempo doveva aver scombinato qualche rotella, perchè da quando avevano messo piede in quell'epoca sembrava pensare a tutto tranne che alla missione. Se Joni ripensava a come si era buttato tra le braccia del primo arrivato (suddetto Liftwitch con faccia da teppista) sanza alcun sospetto, le veniva voglia di strapparsi i capelli!
Almeno alla Cox sembrava essere rimasto un po' di sale in zucca. Joni sperava solo non si facesse abbindolare anche lei da quel Liftweed... aveva visto le occhiate che si lanciavano quei due, e avrebbe messo la mano sul fuoco nel dire che quei due avevano combinato qualcosa assieme.
Ma a Joni non interessavano troppo i pettegolezzi, a meno che questi non andassero a minacciare direttamente il suo benessere personale. In quel momento, la preoccupava molto di più la sua uniforme: pendeva da un lato.
Ok, la ragazza aveva tenuto conto che non avrebbe avuto la sarta ad aggiustarle i vestiti su misura, nella nuova epoca, ma non pensava che le uniformi fossero di qualità così scadente a quel tempo. A meno che il custode che aveva procurato l divise non fosse in realtà una spia del Nemico e avesse fornito a tutti i nuovi studenti uniformi storte in modo da renderli più facilmente riconoscibili ed eliminabili.
All'idea, Joni prese a tormentare furiosamente un bottone della toga.
Le rimase in mano.
La Corvonero esaminò allora velocemente le divise degli studenti che aspettavano con lei nella saletta, ma poté presto appurare che la sua era l'unica storta.
Stava giusto meditando sul fatto di prendere qualcuno da parte e costringerlo con le buone o con le cattive a scambiare l'uniforme con lei, quando le si avvicinò Grey.
CITAZIONE
"Beckett tutto bene?"

- Andava tutto bene finchè non ho visto te -, replicò tra i denti.
In realtà era un sollievo che Grey fosse arrivato a salvarla dai suoi pensieri... Il problema, però, era che parlando con lui si correva il rischio di finire ancora e più scocciati e innervositi di quanto si fosse in partenza. E Joni non poteva, non poteva rischiare di innervosirsi ancora di più, o sarebbe esplosa.
- E il mio cognome è Austin-Beckett, per l'amor del cielo! -.
All'improvviso entrarono nella saletta Mac Blaidd e la Cox, pronti a guidarli all'interno della Sala Grande. Joni sentì un brivido percorrerle la schiena.
- Pronto a tornare nel tuo nido di serpi? - stuzzicò Travelplane. Era impressionante come riuscisse ad apparire calmo, e Joni per questo lo invidiava da morire, ma non si sarebbe mai e poi mai abbassata a chiedergli di spiegarle come faceva.
Forse metteva quella maschera a beneficio di Kate, sua sorella minore, per esserle d'esempio. Ecco; Kate, almeno, sembrava umanamente ansiosa, come il resto del gruppo. Ecco se non era quella la prova che i due non erano fratelli di sangue...!
Quando misero piede nella sala, raffazzonati in un corteo scomposto, Joni decise di mettere su la sua faccia di bronzo e fece ciò che di più simile le riusciva ad una espressione sicura si sè: il broncio.
Fu quindi immusonita che si presentò all'applauso e ai seguenti bisbigli con cui la scuola accolse i nuovi arrivati.
Joni si chiese per un momento se avrebbe dovuto mostrarsi più sopresa dalle candele galleggianti o dalla disposizione dei tavoli e degli stendardi, ma nel tempo in cui realizzò che quelli avrebbero dovuto essere una completa novità per lei, aveva già raggiunto i gradini che portavano al tavolo dei professori.
Ed ecco lì il cappello parlante, pronto a far valere la sua opinione. Il cappello sembrò quasi contorcersi in direzione degli studenti, in quello che assomigliava in modo impressionante ad un occhiolino.
Joni continuò a fissarlo per tutta la durata del discorso di Silente, il cuore che le rimbombava nelle orecchie.
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Albus P.W.B. Silente
∮ Inviato il 6/9/2015, 10:36 "Citazione"
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GruppoProfessori
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Albus Silente si rese conto che da quel momento chi avrebbe varcato quella soglia sarebbe stato sotto la sua protezione illimitatamente. Non tradiva Hogwarts, ma stava cercando di salvarla. E mentre Riddle voltava la propria testa verso le porte della Sala Grande, lui lo osservava. Quando un ragazzo tanto brillante era divenuto un mostro? Quando aveva fatto tante scelte sbagliate?
Si ricordava ancora quando a spaventarlo era un armadio bruciato, che riusciva a fargli fare ammenda dei suoi misfatti. Ma Silente ci sarebbe riuscito di nuovo. Stavolta avrebbe dovuto attuare un piano ben più maestoso, un piano di cui i Viaggiatori erano succubi.
I ragazzi che varcavano quella soglia erano così giovani, ma pronti a sacrificarsi per un mondo che nel loro futuro non esisteva più. Un mondo fatto di terrore e soprusi, vinto dalla magia oscura.
Il ricordo di se stesso che gli avevano mostrato, un ricordo che a quanto sembrava aveva conservato per il se del passato, era colmo di tante informazioni, quasi troppe. Ma il discorso che aveva fatto a se stesso, allo specchio, aveva chiarificato tutto.
L'immagine era piuttosto nitida ancora nella sua mente: "...non permettere che il piano vada in fumo. Loro sono la nostra unica possibilità". Eppure c'era qualcosa, in quella mano aggrinzita, che il cocktail di ricordi non aveva spiegato.
Lo aveva visto nei suoi occhi: speranza e rassegnazione, come se stesse per morire.
Ovviamente gli studenti non avevano potuto raccontargli nient'altro, niente che potesse danneggiare il corso degli eventi. Aveva risposto loro però, che inevitabilmente qualcosa sarebbe cambiato. Ora e per sempre, da quando loro avevano messo piede nel passato, tutto sarebbe cambiato. Perfino il ragazzo con la cicatrice, Harry Potter, avrebbe potuto essere libero dalla sua maledizione, nel migliore dei casi. Ahimé Silente non era né fiducioso né rassegnato. Avrebbe fatto solo ciò che doveva essere fatto e sperava vivamente che quei ragazzi sapessero davvero a cosa andavano incontro.

I ragazzi si sistemarono in fila, rivolti verso gli altri studenti, alla sua sinistra. Li osservò attraverso gli occhiali a mezzaluna attentamente: erano nervosi, parecchio nervosi.

"Vi presento il Cappello Parlante, sarà lui a smistarvi"

Disse in tono colmo di riguardo, come un padrone di casa che parlava ad un ospite. Indicò con la mano il cappello posto su uno sgabello. Erano un po' cresciuti per quella pratica, ma pensò che lo sgabello avrebbe comunque retto il loro peso.
Lo prese dalla punta e poi indicò una ragazza.

"Signorina Austin-Beckett se non erro. Prego, si segga sullo sgabello"

La guardò sopra dagli occhiali a mezzaluna intensamente, dicendo tutto ma non facendo capire niente. Quando la ragazza si sedette sullo sgabello, pose il cappello sul suo capo e la lasciò abituare per qualche istante.
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Christian T. Grey
∮ Inviato il 6/9/2015, 11:06 "Citazione"
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There's a very fine line between pleasure and pain. They are two sides of the same coin, one not existing without the other.

GruppoSerpeverde
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ProvenienzaVivo a Seattle

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CITAZIONE
- Andava tutto bene finchè non ho visto te -

Christian non risposte fino a quando non furono tutti disposti davanti agli studenti. Sembrava quasi un controsenso, ma essere il se stesso di sempre avrebbe potuto aiutarlo fin da subito. Rivolse un sorrisetto sarcastico alla ragazza.

"Sverresti se non ci fossi io in questo momento"

In quel momento sembrava proprio come se non fosse cambiato niente. Christian era il solito fastidioso con Joni e lei ribatteva infastidita. Gettò un'altra occhiata a sua sorella che sembrava star per avere un infarto cardiaco e strinse impercettibilmente la mascella: Kate doveva darsi una controllata.

CITAZIONE
- E il mio cognome è Austin-Beckett, per l'amor del cielo! -.


"Per me rimarrai sempre Beckett"

Disse distratto.

CITAZIONE
- Pronto a tornare nel tuo nido di serpi? -


"Magari diventerai tu una serpe, l'atteggiamento ce l'hai già"

Scherzò, mostrando la sua perfetta dentatura bianca. Proprio in quel momento Silente richiamò la loro attenzione. A Christian faceva un certo effetto vederlo vivo e vegeto. Avevano pianto tanto per il suo funerale e forse era stato proprio quello a convincerlo a dire sì alla missione.

"Andrà tutto bene"

Il suo sussurro fu impercettibile, ma sapeva che l'avrebbe sentita. Le poggiò una mano sulla spalla. E se lui non fosse finito in Serpeverde? Come sarebbe riuscito a comportarsi differentemente da quella che era la sua indole?
Il flusso di pensieri fu interrotto da qualcosa di caldo che gli usciva dal naso. Se lo asciugò velocemente pensando di essersi raffreddato, invece si rese conto, guardando le punte delle sue dita, che quello era sangue. Ingoiò un boccone amaro: che diavolo stava succedendo?
Christian sbarrò gli occhi, ma si pulì immediatamente la mano sul suo fazzoletto di stoffa, di cui le iniziali erano ormai imbrattate di sangue.
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Kate Grey
∮ Inviato il 6/9/2015, 11:24 "Citazione"
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GruppoTassorosso
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Tum tum...tum tum...tum tum...
Era quello l'unico rumore che sentiva, il suo cuore nelle orecchie, fastidioso e impetuoso che le oscurava tutto. Non sentiva quello che gli altri dicevano. Era come se parlassero ma dalla loro bocca non uscissero suoni. Non sentiva niente.
Automaticamente prendeva la tunica che le stavano dando, la indossava. Ora erano in fila ad aspettare e lì con loro nella saletta c'era qualcuno. Forse MacBlaidd? La Cox? Non riusciva a focalizzare intorno, era tutto sfocato.
Si mordicchiava le labbra senza farci caso, giocando con i capelli scuri.
Solo quando vide suo fratello guardarla intensamente capì: stava avendo un attacco di panico e Christian era preoccupato per lei.
Cominciò ad espirare e inspirare, chiudendo gli occhi, fino a quando riuscì a trovare un minimo equilibrio possibile.

"Dannazione"

Disse tra sé e sé. Se riusciva ad essere abbastanza forte da fare un viaggio nel tempo, uno stupido smistamento non avrebbe provocato alcun problema, no? Strinse i denti, letteralmente, facendo la faccia più arrabbiata che poteva: la rabbia era un modo di esprimere adrenalina. Subito dopo buttò nuovamente fuori tutta l'aria e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì le voci erano di nuovo nitide.

"Da quando ho attacchi di panico?"

La domanda le sorse spontanea.

"Ragazzi, da quando ho attacchi di panico?"

Il suo tono, più che preoccupato, era risoluto. Stava insinuando che fosse stato il viaggio a provocarle quella strana reazione. Era nervosa, certamente, ma mai nessun nervosismo le aveva provocato attacchi di panico.

"Il Ministro aveva parlato di effetti collaterali...non sarà...?"

Non finì la frase che dovettero intercedere lungo la Sala Grande. Le porte si aprirono e Kate si scoprì a sentirsi in un luogo totalmente diverso dalla sua Hogwarts. Fu però forse l'unica che fece un'errore madornale di tutto il gruppo.
Quando Kate percorse il corridoio, la prima cosa che guardò, senza volerlo, senza chiederlo o cercarlo, fu Tom Riddle. Tenne lo sguardo fisso su di lui per bene 15 secondi, 15 infiniti secondi. E avrebbe continuato a guardarlo se non fosse stato per la mano di qualcuno che toccava la sua e la riportava alla realtà. Voltò la testa dal lato opposto, verso un'altro tavolo, fissando ugualmente un'altra persona a caso, cercando di riparare al suo stupido errore.

Quando furono tutti sistemati vicino al leggio, Kate guardava a terra, nervosa.
 
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